Vecchia Romagna

Nel 1820 Jean Buton – mastro distillatore della casa imperiale di Napoleone I – lascia la Francia per stabilirsi in Italia, a Bologna, dove fonda la prima distilleria italiana a vapore. Nel 1939 il Cognac Buton, distillato di punta dell’azienda, diventa Vecchia Romagna: il distillato di vino dall’inconfondibile bottiglia triangolare. Un brandy unico, frutto del tradizionale Metodo Vecchia Romagna, che si compone di tre passaggi fondamentali:

il primo si distingue per la combinazione di due tecniche di distillazione differenti. La prima è quella discontinua in cui il vino viene cotto per 8-10 ore in alambicchi di tipo Charentais. Durante questa fase vengono sapientemente tagliate teste e code del distillato, raccogliendo in botte solo il “cuore” di ciascuna cotta, pregiata concentrazione di tutti gli aromi e i profumi del vino di origine. La seconda è quella continua, anche detta “a colonna”, che non prevede interruzioni di lavorazione e permette di raggiungere in breve tempo un’elevata gradazione alcolica. Il protagonista di quest’ultima fase è il vapore che distribuendo il calore in maniera omogenea, dona al distillato purezza e rotondità.

l’invecchiamento avviene in due tipologie di botti di legno di capienza differente: le prime sono le barrique (400lt), piccole botti di rovere francese dove il distillato riposa per almeno un anno a stretto contatto con il legno acquisendo un aroma intenso e un leggerissimo profumo vanigliato. Il passaggio successivo avviene nelle grandi botti (4000-5000lt) in rovere di Slavonia dove, grazie ad uno scambio più lento con il legno, il distillato conserva tutte le qualità del vino di origine diventando elegante e avvolgente.

il passaggio finale è il blending: i distillati invecchiati vengono selezionati e combinati tra loro da mani sapienti, in un delicato gioco di equilibri, per mantenere immutate nel tempo le caratteristiche sensoriali di Vecchia Romagna. Il passaggio cruciale di questa fase è il marriage, momento in cui i brandy selezionati si uniscono all’interno di grandi tini dove vengono lasciati riposare, per almeno tre mesi, prima dell’imbottigliamento nell’iconica bottiglia triangolare.